di Paolo Augusto Guerri
Cari amici modellisti e gentili associazioni, se ben ricordate alla fine dello scorso mese di maggio, per la serie di brevi contributi mensili (spero per voi interessanti) proposti alla vostra cortese attenzione da me e dagli altri membri del nostro Direttivo, avevo iniziato ad affrontare un argomento che mi sta particolarmente a cuore da anni, ossia la funzione didattica ed educativa del modellismo statico, con la problematica a essa collegata.
Adesso che siamo a fine settembre/inizi ottobre, alla ripresa della normale attività scolastica, vorrei, se mi permettete, tornare su questa affascinante e cruciale tematica, per esaminarne più approfonditamente le varie sfaccettature e le potenzialità che possono sfuggire a una trattazione più superficiale. Avevo comunque avvisato che questo è un argomento poco discusso dai modellisti statici di ogni età, come dagli insegnanti e dai genitori che raramente prendono in considerazione quello che considerano generalmente un semplice hobby senza valore o finalità pratiche, tollerabile esclusivamente se non toglie tempo ed energie al sacrosanto studio scolastico (!).
Le potenzialità didattiche ed educative del modellismo statico: uno sguardo più approfondito
A mio modesto avviso, e sulla base delle mie (cioè nostre) numerose esperienze e iniziative programmate e realizzate nel mondo della scuola, nella mia città (Perugia) e nel suo vasto e variegato territorio, il modellismo statico può certamente essere una interessante e utile disciplina nelle scuole di ogni ordine e grado, comprendendo le elementari, le medie e le superiori, in particolare per le materie storiche e tecniche, nonché artistiche, ma, attenzione, solo se non limitato a semplici mostre organizzate da volenterosi appassionati o da associazioni modellistiche strutturate all’interno dei vari istituti.
Infatti, la semplice visione di modelli anche di alta qualità, realizzati e/o collezionati da esperti della materia, senza il coinvolgimento effettivo (ovvero mentale ma anche pratico e manuale) degli studenti e soprattutto degli insegnanti, e a maggior ragione degli stessi modellisti (o collezionisti), rimane lettera morta e inutile, fine a sé stessa, dato che non fa (tranne rari fortunati casi, sempre possibili) scattare l’emulazione e nascere la curiosità per gli argomenti trattati e per le innumerevoli tecniche di realizzazione dei modelli.
Se invece si lavora sinergicamente con dirigenti scolastici particolarmente illuminati (non con il neon), insegnanti motivati (magari essi stessi modellisti o ex modellisti, ma anche semplicemente interessati) e studenti creativi, sulla base della scelta di particolari tematiche facenti parte del programma scolastico (periodi storici,
argomenti scientifici, tecnici o artistici), si opera convenientemente e giustamente in un’ottica di sviluppo delle potenzialità offerte.
Tanto per fare un esempio, si potrebbe lanciare l’idea di proporre e programmare uno specifico progetto didattico e realizzativo, che coinvolga una o più classi: un diorama con figurini ed edifici, nelle scale più popolari – 1:72 o 1:35 –, magari con mezzi militari e/o civili, e aeromobili o natanti, scegliendo una tematica inerente agli argomenti in fase di studio, soprattutto nel territorio locale o regionale in cui ha sede l’istituto scolastico di riferimento.
Ovviamente, non tutti i bambini e i ragazzi (e bambine e ragazze) saranno interessati a questa proposta, ma non è il caso di rinunciare a perseguire l’obiettivo alle prime difficoltà motivazionali e organizzative, cercando soluzioni ai vari problemi che dovessero via via sorgere.
Faremo altri esempi nei prossimi contributi, cercando di esercitare la fantasia che dovrebbe essere (e generalmente lo è) tipica di noi modellisti.
Per il momento mi fermo qui, ma se l’argomento vi interessa fatemelo sapere nei modi che ormai conoscete bene, sarò molto felice di leggere le vostre argomentazioni critiche e i vostri gentili contributi alla discussione, grazie!
Spero anche stavolta di non avervi annoiato, a presto e buon modellismo a tutti.
Paolo Augusto Guerri
Presidente CIMS